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Valleremita, punto di incontro di quattro valli: Valle Casella, Vallerania, Valdisasso e Valle Vite, è sede di un rilevante sito naturalistico ed è stato riconosciuto, fin dagli anni settanta del novecento, luogo di straordinario interesse ambientale, presentando una morfologia peculiare con situazioni vegetazionali assai diversificate.

L’Aula Verde, sale dal paese di Valleremita, all’interno del bosco di Valdisasso attraverso un sentiero, vero e proprio laboratorio naturalistico, incontra a metà percorso l’Eremo di Santa Maria di Valdisasso (658 m s.l.m.), e arriva fino alla sommità dei versanti al monte Rogedano (950 m s.l.m.), per lasciare spazio ad estesi pascoli che in primavera si impreziosiscono di bellissime fioriture di orchidee, genziane, asfodeli e molte altre specie tipiche dei pascoli.

Faggi e aceri secolari convivono con altri alberi più giovani dando rifugio trofico a molti animali, dal Cervo al Capriolo, dal Cinghiale alla Volpe, Istrice, Tasso, al Lupo e allo sfuggente Gatto selvatico, oltre  ad una grande varietà di uccelli e farfalle, che si rivelano ai visitatori nelle ore più calme e silenziose del giorno. Non a caso, in tale contesto, proprio per la sua singolarità è nata una specifica “Aula Verde” denominata “una scuola senza pareti” (un centro didattico e un percorso naturalistico attrezzati) riconosciuta come tale dalla Regione Marche in virtù del Decreto Presidenziale n° 156 del 19/07/96 e divenuta poi modello di altre analoghe istituzioni.

La valle è in basso molto stretta a causa dell’angolazione Nord-Sud e riceve poco irraggiamento causando temperature più basse in fondo alla valle e più alte in quota dove la valle è più ampia.

Ciò è causa di una importante inversione altimetrica della vegetazione.

Il territorio si caratterizza inoltre per altri tratti particolari: segni architettonico-artistici di rilievo come l’Eremo di Santa Maria di Valdisasso, terminato di recente il restauro da parte della Regione Marche, il più antico monastero di suore benedettine del territorio fabrianese che nel XV secolo diventò importante perché ospitò i “frati minori della regolare osservanza” con la venuta di San Francesco d’Assisi nel 1210, e grandi personalità come S. Giacomo della Marca, S. Bernardino da Siena, S. Giovanni da Capestrano, ecc… che svolsero un ruolo molto importante nella vita religiosa e sociale della Città di Fabriano, inducendolo ad emanare leggi per la riforma dei costumi. Tracce significative della civiltà contadina e popolare. Un microcosmo intrecciato dunque di verde, storia, arte, religione e tradizioni.

L’eccezionalità dell’ambiente permette di riconoscere in uno spazio ridotto, boschi tipici di fasce altimetriche diverse che vanno dal faggeto alla lecceta con un’alternanza di specie vegetali tipiche sia della costa mediterranea sia della zona più montana o collinare.